Non solo Israele




Scandalo assoluto

24/11/2008

K. Selim


Gaza è strozzata, affamata… Ban Ki-Moon e l’UNRWA sono preoccupati, i paesi arabi fanno il minimo. Si tratta di una repulsione silenziosa che abbraccia l’opinione pubblica di tutto il mondo arabo.

Perché denunciare Israele, nemico dichiarato dei palestinesi, quando gli stati arabi assistono, in un silenzio complice, allo strangolamento degli abitanti di Gaza ? Come giustificare, nel nome del rifiuto della « politica della sedia vuota », che Mahmoud Abbas incontri Ehud Olmert mentre Gaza è nell’assoluta precarietà ? La differenza politica sostanziale che esiste tra Fatah e Hamas non può far accettare che il capo ufficiale dell’Autorità palestinese se ne infischi delle sofferenze dei palestinesi per partecipare a un ennesimo incontro che non porta a nulla, che non impedisce a Israele di rompere unilateralmente la tregua con un raid su Gaza e che non determina nulla in merito alle estensione delle colonie. Di cosa può parlare – la parola negoziazione è così fuori contesto - Mahmoud Abbas con Ehud Olmert ? Della maniera di indebolire Hamas ? Se è così, la deriva raggiungerà limiti intollerabili.

Perché non si tratta di Hamas e della sua organizzazione politica o delle sue scelte. Si tratta invece dei palestinesi di Gaza, dei bambini, delle donne e degli uomini che rischiano di morire di fame e per assenza di cure. Non c’è più spazio per la politica in condizioni in cui il diritto elementare alla vita è minacciato. E c’è ancora meno spazio per gli incontri di compiacenza tra i responsabili diretti della situazione intollerabile imposta ai palestinesi di Gaza. C’è forse qualcosa di più ridicolo del sapere che l’Autorità palestinese ha acquistato degli spazi pubblicitari sui giornali israeliani per vantare il piano di pace arabo ?

L’attitudine dei responsabili arabi, nei quali bisogna includere senza esitazione la fantomatica Anp, è un scandalo assoluto. E’ strano constatare che Mahmoud Abbas parli di elezioni, mentre l’urgenza assoluta è di combattere la minaccia di morte che piomba su Gaza. E’ intollerabile apprendere che, secondo il giornale kuwaitiano Al-Seyassah, alcune monarchie del Golfo, potrebbero fornire un’assistenza di 290 miliardi di dollari agli Stati Uniti per aiutarli ad affrontare la crisi finanziaria, senza sentir dire che il bicchiere della barbarie a Gaza è ormai colmo. Fin dove arriverà il mondo arabo ? Perché l’Egitto, come vorrebbe tutta la sua popolazione, non rompe l’assedio criminale che è stato imposto ai palestinesi ? Cosa temono ? Di cosa hanno bisogno ? Quale copertura migliore delle dichiarazioni del sotto-segretario generale dell’Onu incaricato del coordinamento degli affari umanitari, John Holmes, che ha definito inaccettabili « le misure che aumentano le difficoltà e le sofferenze della popolazione civile della striscia di Gaza e che, come tali, devono cessare immediatamente » ?!

In realtà non ci sono parole per giustificare l’atteggiamento degli arabi…


Fonte: Bil'in, Le Quotidien d'Oran

4 commenti:

Santaruina ha detto...

Già.
Sembra che siano tutti in preda ad una paura invincibile, che li costringe non solo all'inazione, ma persino al silenzio...

tortuga ha detto...

Leggendo l'articolo mi è venuto in mente come si comportarono certi capi indiani (nativi americani) con la propria gente, alla fine dell'800...

Certe situazioni pare non cambino mai.

Anche se la sensazione che ne viene fuori da questo macello (letteralmente) e di qualcosa che va aldilà della "semplice" corruzione e calcolo politico che può interessare chi detiene un certo potere....

Difficile saperlo spiegare, almeno per la Tortuga.

Ciao.
Adiosu

L'agliuto ha detto...

È vero, "non ci sono parole per giustificare l’atteggiamento degli arabi". Debbo ammettere che spesso me lo scordo. La sola giustificazione è che si tratta dei governi arabi e non degli arabi tout court, il che vale peraltro anche per il resto del mondo. La sola eccezione sembra essere Chavez, onore a lui, e - in tono minore - Erdogan.

tortuga ha detto...

Ciao l'agliuto..

Una giustificazione più che giustificata, direi.

Ogni individuo ha la propria responsabilità, ma dimenticare che sopra le persone ci sono gli stati e sopra gli stati c'è chissa chi, è quello che porta dritti dritti all'odio più brutale...

Un saluto, a presto.