Piccolo pensiero di un intelletuale comunista della prima metà del ‘900 su Porta Pia:
"..Porta Pia non fu che un meschino episodio, militarmente e politicamente. Militarmente non fu che una grottesca scaramuccia. Fu veramente degna delle tradizioni militari italiane. Porta Pia rassomiglia - in piccolo- a Vittorio Veneto. Porta Pia fu la piccola , facile vittoria dell’aggressore enormemente superiore all’avversario inerme, come Vittorio Veneto fu facile vittoria contro un avversario che - militarmente- non esisteva più. Politicamente Porta Pia fu semplicemente l’ultimo episodio della costruzione violenta ed artificiale del Regno d’Italia. Tutto il resto è chincaglieria retorica. Le belle frasi Terza Roma sono completamente vuote di senso.
Roma è città imperiale e città papale: in ciò sta la sua grandezza universale. La “Terza Roma” non è che una sporca città di provincia, un sordido nido di travetti, di albergatori, di bagascie e di parassiti. Mentre le due fasi della storia di Roma,
l’imperiale e la papale, hanno lasciato traccia immortale, la breve parentesi dell’occupazione sabauda lascia, unica traccia di sé, il Palazzo di Giustizia, statue di gesso e grottesche imitazioni decorative: nato tra lo scandalo dei fornitori ladri e dei deputati patrioti corrotti, esso è degno di albergare la decadenza giuridica della società contemporanea. Per questo la questione romana non è risolta. Non potevano risolverla le cannonate del re di Savoia. La violenza militarista non può risolvere i problemi internazionali. E la questione romana è un problema internazionale...”
( Antonio Gramsci. L’Ordine Nuovo, Rassegna Settimanale di Cultura Socialista, 2 Ottobre 1920)
5 commenti:
Alquanto lucido, direi.
Ma d'altra parte sono considerazioni ragionevoli.
Occorre molta propaganda per capovolgere la percezione popolare su tali episodi.
A presto
Ciao,
La vedo tosta, cent'anni e passa di retorica patriottica (scolastica e non) lasciano il segno.
A presto, con ottimismo :-)
Persona onesta, il povero Gramsci. Quando uno è onesto, non è di destra o di sinistra, né credente o ateo.
Bel post. Sai, io ci vivo, in questa "sporca città di provincia, sordido nido di travetti, di albergatori, di bagascie e di parassiti". E trovo linguisticamente delizioso quel "travetti".
Ciao Agliuto,
Giusta osservazione;
L'onesto appartiene a se stesso e alla propria coscienza.
La mia carriera scolastica(?), mi ha portato a passare del tempo nella Città Eterna, poco a dire la verità (1 anno), e l'ho trovata splendida e insopportabile al tempo stesso...
sti bolsceviki che se magnano i bambini!
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